Italia prima in Europa per settore Bio
È ancora record per gli acquisti di alimenti e bevande bio in Italia. E’ quanto risulta dalle elaborazioni Ismea su dati Nielsen, divulgati in occasione della Fiera Sana di Bologna.
Nel 2018, spiega Ismea, la spesa per i prodotti alimentari biologici ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, raggiungendo una quota del 3% sul valore complessivo dell’agroalimentare. Anche i primi 6 mesi del 2019 indicano una ulteriore crescita degli acquisti nel canale domestico del +1,5%, nonostante la condizioni meteo avverse abbiamo limitato l’offerta di molte produzioni.
A trainare le vendite è la GDO (+5,5% in valore sulla prima metà del 2018), che negli ultimi 10 anni ha visto aumentare le vendite di prodotti agroalimentari bio del 217%. Grazie ad un ampio assortimento dell’offerta e a prezzi competitivi il canale moderno ha avvicinato il bio a nuove e ampie fasce di consumatori, di fatto traghettando il comparto fuori dalla dimensione di nicchia delle origini, per trasformarlo in uno stile di vita ampiamente diffuso e consolidato nelle abitudini alimentari delle famiglie italiane.
Ben il 15,5% dell’intera superficie agricola italiana è coltivata a biologico, 2 milioni di ettari totali (dati Ministero delle Politiche Agricole). Rispetto al panorama europeo, l’Italia detiene il primato per numero di operatori, seguita poi da Francia e Germania. Secondo le stime di Sinab (Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica), le regioni più bio, in termini di coltivazioni, sono la Sicilia (385.356 ettari), la Puglia (263.653 ettari), la Calabria (200.904 ettari) e l’Emilia-Romagna (155.331) che insieme rappresentano il 51% di tutta la superficie nazionale dedicata al biologico, mentre il 26% e? rappresentato da Lazio, Toscana, Sardegna e Basilicata, cui segue il 14% di Marche, Campania, Lombardia e Piemonte e il restante 9% è costituito da tutte le altre regioni che hanno superfici al di sotto dei 50.000 ettari. (Ansa)